lunedì 4 aprile 2011

Eni da Wikipedia


Profilo della Compagnia

Profilo della CompagniaEni opera nelle attività del petrolio e del gas naturale, della generazione e commercializzazione di energia elettrica, della petrolchimica e dell'ingegneria e costruzioni, in cui vanta competenze di eccellenza e forti posizioni di mercato a livello internazionale.

Ogni azione è caratterizzata dal forte impegno per lo sviluppo sostenibile: valorizzare le persone, contribuire allo sviluppo e al benessere delle comunità nelle quali opera, rispettare l'ambiente, investire nell'innovazione tecnica , perseguire l'efficienza energetica e mitigare i rischi del cambiamento climatico.
L'Eni, ex Ente Nazionale Idrocarburi (ENI), è un'azienda creata dallo Stato Italiano come ente pubblico nel 1953 sotto la presidenza di Enrico Mattei, convertita in società per azioni nel 1992. Successivamente lo Stato italiano ha venduto in cinque fasi parte consistente del capitale azionario, dal 1995 al 2001, conservandone una quota superiore al 30% (sommando le quote del Tesoro e della Cassa Depositi e Prestiti), e detenendo comunque il controllo effettivo della società. In base alla legge 30 luglio 1994 n. 474, lo Stato, tramite il Ministro dell’economia e delle finanze, d’intesa con il Ministro dello sviluppo economico, è titolare di una serie di poteri speciali (la cosiddetta golden share) da esercitare nel rispetto di criteri prestabiliti. È quotata alla Borsa di Milano e al New York Stock Exchange (NYSE).
L'Eni è attiva nei settori del petrolio, del gas naturale, della petrolchimica, della generazione e produzione di energia elettrica e dell'ingegneria e costruzioni. Con la vendita, nel febbraio 2006, di Snamprogetti a Saipem, Eni costituisce un nuovo leader mondiale nei servizi petroliferi per le attività offshore e onshore. Saipem è a sua volta quotata in borsa.
Eni è presente in circa 70 paesi e impiega più di 76.000 dipendenti. Il simbolo dell'Eni è il Cane a sei zampe.
Il 5 aprile 2008 la rivista Forbes pubblica una classifica sui maggiori 2000 gruppi a livello mondiale. L'azienda si classifica al 38º posto, primo tra le aziende italiane.
L'Eni, prima società italiana per capitalizzazione di borsa, è il quinto gruppo petrolifero mondiale per giro d'affari, dietro a Exxon Mobil, BP, Royal Dutch Shell e Total.
L'Eni attualmente è guidata da Roberto Poli (presidente) e Paolo Scaroni (amministratore delegato).
Nel 2007 l'Eni ha firmato un accordo con la compagnia petrolifera Gazprom con cui è stato formalizzato il prolungamento delle forniture di gas e il permesso per la compagnia russa di poter vendere il gas in Italia in cambio della concessione per Eni di sviluppare progetti di ricerca ed estrazione di idrocarburi in Siberia.
Il 29 maggio 2008 Eni ha annunciato l’acquisizione della maggioranza azionaria della società belga Distrigas S.A.[1], operante nella commercializzazione di gas naturale in Belgio, Francia, Germania, Olanda e Lussemburgo[2]. A seguito di questa operazione, Eni ha lanciato un’OPA obbligatoria sulle restanti azioni Distrigas, che si è conclusa positivamente il 25 marzo 2009[3], consolidando in tal modo la propria posizione di leadership nel mercato europeo del gas naturale[2].


Recente storia

ENI nel 2009 ha fatturato 83,22 miliardi di ricavi, ha avuto 1,11 miliardi di altri ricavi, Ebit di 12,05 miliardi, utili per 4,36 miliardi. Possiede 63,17 miliardi di immobili, impianti e macchinari, posizione finanziaria negativa per 23,05 miliardi. Ha partecipazioni per 29,37 miliardi di euro.
ENI occupa 78.417 dipendenti.
La divisione Exploration&Production ha raggiunto una produzione quotidiana idrocarburi (petrolio e gas), di 1.769 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno, di cui 1.007 milioni di barili di petrolio (56.000 in Italia) e 123,9 milioni di metri cubi di gas naturale (18,5 in Italia).
Divisione Gas&Power ha venduto 103,72 miliardi di metri cubi di gas naturale, 12,9 miliardi di GNL e 33,96 terawatt di energia elettrica, di cui 24,09 TW prodotti tramite le centrali Eni in Italia.
Possiede riserve certe per 3.463 milioni di barili di petrolio e condensati e 508 miliardi di metri cubi di gas naturale con una vita utile di 10 anni.
La rete Agip, Divisione Refining&Marketing, ha ottenuto ricavi per 31,76 miliardi, ha venduto 12,02 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi attraverso un numero medio di 5.986 stazioni di servizio: impiega 8.166 dipendenti. Ha raffinato 34,55 milioni di tonnellate di petrolio. Detiene il 31,5% del mercato di distribuzione italiano.

Principali azionisti


ENI nel 2009 ha fatturato 83,22 miliardi di ricavi, ha avuto 1,11 miliardi di altri ricavi, Ebit di 12,05 miliardi, utili per 4,36 miliardi. Possiede 63,17 miliardi di immobili, impianti e macchinari, posizione finanziaria negativa per 23,05 miliardi. Ha partecipazioni per 29,37 miliardi di euro.
ENI occupa 78.417 dipendenti.
La divisione Exploration&Production ha raggiunto una produzione quotidiana idrocarburi (petrolio e gas), di 1.769 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno, di cui 1.007 milioni di barili di petrolio (56.000 in Italia) e 123,9 milioni di metri cubi di gas naturale (18,5 in Italia).
Divisione Gas&Power ha venduto 103,72 miliardi di metri cubi di gas naturale, 12,9 miliardi di GNL e 33,96 terawatt di energia elettrica, di cui 24,09 TW prodotti tramite le centrali Eni in Italia.
Possiede riserve certe per 3.463 milioni di barili di petrolio e condensati e 508 miliardi di metri cubi di gas naturale con una vita utile di 10 anni.
La rete Agip, Divisione Refining&Marketing, ha ottenuto ricavi per 31,76 miliardi, ha venduto 12,02 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi attraverso un numero medio di 5.986 stazioni di servizio: impiega 8.166 dipendenti. Ha raffinato 34,55 milioni di tonnellate di petrolio. Detiene il 31,5% del mercato di distribuzione italiano.

eni power

enipower
Enipower spa , società controllata al 100% da eni, è stata costituita nel novembre 1999.
Ad enipower sono state conferite centrali per la generazione di energia elettrica di tipo convenzionale, con potenza installata di circa 1 GW, da EniChem (ora Polimeri Europa/Syndial) e Agip Petroli (ora eni refining & marketing).
La società sta completando un piano di investimenti che  comporta la graduale sostituzione degli impianti tradizionali, acquisiti alla sua costituzione, con moderni impianti a ciclo combinato, alimentati a gas naturale, che garantiscono standard elevati per la sicurezza e la salute delle risorse umane impiegate e per la salvaguardia dell’ambiente.
Dal 1° gennaio 2007 enipower e la controllata enipower mantova hanno stipulato con eni contratti di conto lavorazione (tolling) in base ai quali le due società svolgono le attività di generazione per conto di eni che provvede alla commercializzazione dell’energia prodotta.
Dal 1° giugno 2006 la società ha acquisito da EniTecnologie le “Attività Fotovoltaiche”, costituite dallo stabilimento di Nettuno (RM) per la produzione di celle e moduli con celle fotovoltaiche al silicio.
Dal 1° gennaio 2010 enipower ha acquisito da Eniservizi la proprietà e la gestione della Centrale di Cogenerazione di Bolgiano e delle sue reti di distribuzione.
In coerenza con gli indirizzi strategici di gruppo, enipower è indirizzata inoltre a valutare nuove opportunità di ulteriore sviluppo e diversificazione.

Eni, Ente Nazionale Idrocarburi,

Eni

Eni- Ente Nazionale Idrocarburi
Eni, Ente Nazionale Idrocarburi, è una società per azioni attiva nel settore del petrolio, del gas e dell'elettricità. È una delle più grandi aziende italiane per fatturato e capitalizzazione di borsa, ed è inoltre una delle più grandi compagnie petrolifere al mondo. È quotata alla borsa di Milano e alla borsa di New York. L'Eni è stata fondata nel 1953 come ente statale, come ricorda anche il suo nome, per dare un nuovo assetto all'intervento statale nel settore degli idrocarburi, precedentemente affidato all'Agip. I primi anni dell'Eni sono stati all'insegna dello storico presidente Enrico Mattei, che le dato un dinamismo insolito per un ente statale e l'ha portata a competere sui mercati internazionali affrontando le cosiddette “sette sorelle”, fino alla sua misteriosa morte. Sebbene l'Eni sia stata privatizzata e collocata in borsa, rimane ancora oggi sotto controllo statale.

domenica 3 aprile 2011

Cassa depositi e prestiti e ENI

La "nuova" Cassa depositi e prestiti, è attualmente azionista dell'Eni, con il 24,6%, e di Terna con il 29,9%, dopo aver posseduto il 17% di Enel, il 35% di Poste e il 14% circa di ST Microelectronics (quote trasferite dal Mef a via Goito nel 2003 e poi tornate al Tesoro in seguito alla recente permuta con azioni Eni).
Entrare in un fondo strategico d'investimento anti-scalata estera o acquisire direttamente partecipazioni azionarie in società italiane che non devono cadere in mani straniere può divenire quindi un'ulteriore estensione della nuova Cdp (posseduta al 70% dal Mef e al 30% da 66 Fondazioni), un'istituzione sempre più impegnata in operazioni finanziarie fuori dall'ambito strettamente pubblico, purché rispondenti alla mission di sostegno all'economia e allo sviluppo del paese nell'interesse nazionale. E rispettose dei diktat di Bruxelles contro gli aiuti di stato.
Alla nuova Cassa è bastato finora rispettare una regola fondamentale, quella di agire come operatore privato che investe e fa prestiti a condizioni di mercato: Lo ha fatto in più occasioni, soprattutto nelle attività innovative anti-crisi volute fortemente dal ministro Tremonti dal 2008. La Cassa per esempio ha messo a disposizione fino a 8 miliardi di euro di risparmio postale che tramite le banche raggiunge le Pmi sane che vogliono crescere (ma mai aziende decotte); il risparmio postale serve per promuovere l'internazionalizzazione delle imprese con l'export banca assieme a Sace; il finanziamento di progetti infrastrutturali gestiti e realizzati da privati e solo promossi da enti pubblici è ora possibile con la raccolta di buoni e libretti postali.
La Cdp ha a sua disposizione un'altra fonte di raccolta, alternativa al risparmio postale, che è quella dell'emissione sul mercato di obbligazioni Euromedium term notes. È stata inaugurata per la cosiddetta "gestione ordinaria", per finanziare le ex-municipalizzate nel settore dei servizi di pubblica utilità. La Cassa si è fatta assegnare il rating proprio per poter sbarcare sul mercato e finanziarsi: lo ha fatto finora per importi contenuti e con rare apparizioni, a differenza della Kfw che fa tutta la sua raccolta sul mercato. Quando la Cdp entrò nel mondo del private equity sottoscrivendo una quota da 250 milioni del Fondo italiano di investimento per rafforzare la capitalizzazione delle Pmi, venne proposto il ricorso alla gestione ordinaria e ai bond per evitare di esporre il risparmio postale ad attività che possono rivelarsi rischiose.
La Cassa infine non è soggetta ai requisiti patrimoniali propri di una banca commerciale, come l'oramai famoso core Tier One. Comunque anche la Cdp deve rispettare regole prudenziali, ed accantonare capitale a fronte dei rischi : per quanto atipica, è pur sempre un'istituzione finanziaria di lungo termine.
Stando a fonti bene informate, la Cdp dispone di circa 4 miliardi di euro di "free capital" che può essere investito in azioni oppure in obbligazioni mantenendo invariati i ratios patrimoniali prudenziali.
Questa disponibilità potenzialmente potrà servire per erigere la barriera voluta da Tremonti contro le scalate straniere indesiderate in società e settori di rilevanza strategica per l'interesse nazionale: la norma sulla Cassa introdotta nel decreto omnibus apre in effetti due scenari, la possibilità di acquisizione diretta di partecipazioni azionarie o indiretta tramite l'ingresso in un fondo stile francese strategico d'investimento.
La Cdp potrà entrare in questa nuova attività attingendo al risparmio postale e rispettando i criteri del mercato (anche il dovere di lanciare un'Opa nel caso di superamento di soglie prestabilite) oppure con la raccolta da emissioni obbligazionarie.

Storia del gruppo ENI

Dati forniti da Yahoo! Finanza

Storia del gruppo ENI

Eni, LogoENI nasce come Ente Nazionale Idrocarburi, azienda creata dallo Stato Italiano come ente pubblico nel 1953 e poi convertita in società per azioni nel 1992. con la vendita, nel 2006 di Snamprogetti e Saipem, Eni costituisce un nuovo leader mondiale nei servizi petroliferi per le attività offshore e onshore.  Oggi si delinea quindi come compagnia internazionale che opera, all’interno settore energetico, nelle attività del petrolio, gas naturale, generazione di energia elettrica, ingengneria, costruzionie e petrolichimica. Fondamentalmente l’operato della società si divide in tre aree distinte: Exploration and Production, Gas & Power, Refining & Marketing.  Eni ha sedi in più di 70 paesi su tutto il territorio mondiale con un numero di dipendenti che, in totale, si aggira sui 76.000. I titoli di Eni S.pa. sono quotati alla borsa di Milano e al New York Stock Exchange (NYSE). Nel 2006 ha registrato ricavi consolidati di circa 93,8 miliardi di euro, con un utile netto di 9,2 miliardi.
Adotta comportamenti responsabili nei confronti di tutti i suoi stakeholder, sviluppa linee guida e politica inerenti la responsabilità d’impresa, investe nelle persone e nella loro valorizzazione. Impresa impegnata a crescere nell’attività di ricerca, partecipando allo sviluppo sostenibile, integrando i temi ambientali e sociali nel proprio processo di crescita. Ogni azione è caratterizzata dal forte impegni per lo sviluppo sostenibile: valorizzare le persone, contribuire allo sviluppo e al benessere delle comunità nelle quali opera, rispettare l’ambiente, investire nelle innovazioni tecniche, perseguire l’efficienza energetica e mitigare i rischi del cambiamento climatico. Il 5 aprile 2008 la rivista Forbes pubblica una classifica sui maggiori 2000 gruppi a livello mondiale. L'azienda si classifica al 38° posto, primo tra le aziende italiane.